martedì 29 gennaio 2013

Proviamo


La Russa, gay, adozioni omogenitoriali

La Russa l'ha detto chiaro e tondo: "genitori omosessuali inducono i figli a crescere gay".
Magari ha ragione lui. Non lo so. 
Che poi in verità non è il solo ad averlo detto, in tanti lo dicono.
Iniziano sempre che vogliono fare quelli moderni 
"ah io ai matrimoni gay sono favorevole"
ché è giusto soffrire tutti, aggiungo io, 
"ma alle adozioni no, per carità, le adozioni no, dopo diventiamo tutti gay e ci estinguiamo. Per sempre". Che bello, aggiungo io.
Avranno ragione loro? Non lo so. Proviamo. 
Una cosa semplice, due personaggi, tanto ci bastano
Enrico, il padre
Gabriele, il figlio 
ché se un ragionamento fila si vede subito.


Enrico, il padre: <<Con chi esci tu stasera, Gabriele?>>

Gabriele, il figlio: <<Eh papà, con Michela.>>

Enrico: <<Con Michela? E perché?>>

Gabriele: <<Mah così, mi va.>>

Enrico: <<Ah credevo ti andasse con Lorenzo.>>

Gabriele: <<Io e Lorenzo siamo solo amici, lo sai. Ne abbiamo già parlato, non ricominciamo per favore.>>

Enrico: <<Perché cos'ha che non va Lorenzo, scusa? È un ragazzo simpatico.>>

Gabriele: <<Sì, sì, è simpatico ma finisce lì.>>

Enrico: <<Io proprio non ti capisco Gabriele, ma che problema 
hai?>>

Gabriele: <<Io nessuno.>>

Enrico: <<Nessuno? Un ragazzo fantastico ti chiede di uscire, per la cronaca, ha chiamato anche oggi, e tu che fai? Esci con Michela, mi sembra chiaro.>>

Gabriele: <<Okkey, ho capito, vuoi litigare.>>

Enrico: <<No, no, non voglio litigare, ci mancherebbe. Voglio che mi spieghi, cos'hai, cos'è che non va in te?>>

Gabriele: <<Oh dai lo sai, te l'ho già detto, mi piacciono le ragazze. Fattene una ragione, sono eterosessuale.>>

Enrico: <<È proprio vero che io e tuo padre te le abbiamo date tutte di vinta. Ti abbiamo dato troppo, questa è la verità. Dovevamo imporci prima: il calcetto, i film d'azione, perfino judo ti abbiamo fatto fare. Abbiamo sopportato, ci dicevamo, gli passerà, sarà un momento, ci ripetevamo: "son quegli amici che frequenta che lo spingono". Dovevamo essere più autoritari prima, farci rispettare quando ancora eravamo in tempo, ormai c'è poco da fare.>>

Gabriele: <<Va beh, dai, non è una tragedia. Anche la figlia di Sara e Martina è eterosessuale e loro non ne fanno tutto 'sto dramma. Succede. Poi la vita è una sola, no? Lo dici sempre anche tu che la devo vivere come piace a me.>>

Enrico<<Non è una tragedia? NON È UNA TRAGEDIA? Ma lo sai cosa vuol dire per me? Lo sai quante ne ho passate io, per te? 
Per farti essere omosessuale? Eh no, certo. Tu hai la pappa pronta. 
Bella così la vita eh, vero? Lo sai quante volte ho dovuto ballare Maracaibo? Lo sai che ho dovuto passare interi sabato sera a guardare "Carramba che sorpresa"? Che a me poi la Carrà manco mi piace, oh, l'ho detto finalmente. Lo sai in quanti Gay Pride ho dovuto mostrare le chiappe al vento, io, che sono l'avvocato numero uno nello studio dove lavoro? Lo sai che in pubblico devo dire che ascolto le canzoni di Tiziano Ferro? Tiziano Ferro.  No che non lo sai. Non ne hai proprio la minima idea. E tutto questo per chi? Per te.>>

Gabriele: <<Dai, papà, mi dispiace.>>

Enrico: <<Per te e solo per te. E tu cosa fai per ringraziarmi? Esci con la prima Michela che incontri. Ce l'ho messa tutta, ti ho iscritto a danza, ti ho sempre portato agli incontri, alle associazioni, ai circoli, ho messo bandiere arcobaleno dappertutto. Ti facevo vedere i Teletubbies, ti ricordi i Teletubbies? E poi i libri, le riviste, niente. È bastata 'sta Michela e niente, tutto finito.>>

Gabriele: <<Dai papà mi...>>

Enrico: <<No. Gabriele. No. Mi hai deluso. Profondamente. Ora per piacere lasciami solo.>>

Gabriele<<Dai papà io...>>

Enrico<<No. Gabriele. No. Ho detto lasciami solo.>>

Allora, com'è andata secondo voi? Funziona o no?
Fila 'sto ragionamento?

Tinky Winky, Teletubbies, La Russa, Adozioni Omogenitoriali, gay

martedì 22 gennaio 2013

Chi è felice fa ragionamenti semplici


Oh che bello tutto questo sole a Gennaio.
Proprio bello.
Proprio bello ma anche basta: c'è gente qui che vuole deprimersi e ha bisogno di oscurità.
Nessuno si deprime in spiaggia ad Agosto. No.
Sai cosa ci vorrebbe ora? Ci vorrebbe un bel temporale. 
Come nei film. Te lo dico io: a 'sto punto della pellicola metterebbero un gran temporale e si sentirebbe solo il rumore della pioggia. 
Ah che belli i film, loro sì che la sanno lunga.
Se c'è una cosa che ti insegnano è che ci innamoriamo sempre delle persone sbagliate.

La mia persona sbagliata è stata sicuramente Ernesto.
"No, no, Romina. Roberta. Mi chiamo Roberta. Sì, sì, lo so che sembra che dicano Romi ma in realtà è Robi, diminutivo di Roberta, appunto".

Non mi è mai stato a sentire, qualsiasi cosa gli dicessi.

"No, no. Non è oggi, è domani. Sono nata il 5 Maggio non il 4. Ricordati Manzoni: ehi fu. Sì vabbé. Comunque il 5. Pensa alle dita di una mano, cinque. Sono nata il 5".

Poi un giorno gli faccio: 
"Ernesto senti, non mi chiamare più"
e niente, presa in parola, non l'ho più visto né sentito.

Ci innamoriamo delle persone sbagliate e fatichiamo a capirlo, nei film lo vediamo bene.

"Dai Eliza, lascia perdere quel vecchio professore, lascialo giocare col suo Pickering, c'è sotto casa tua un bel giovanotto adorante che ti canta frasi d'amore. Dai retta a me, mettiti con 'sto Fredi che è meglio".
Sì perché un'altra cosa che ti insegnano i film è che se tu muori dietro a quello sbagliato, che ti fa soffrire, che "scusa come hai detto che ti chiami?" ce n'è sempre un altro perfetto per te che ti aspetta. Il tuo Fredi, appunto.
E di certo con Fredi non staresti qui a deprimerti con tutto questo bel sole.

No. Non avresti bisogno di pioggia e di una musica triste e di guardare fuori dalla finestra e di fumare, per giunta, come nei film.

E io ho anche smesso di fumare. Da quattro anni ormai. Ho smesso per Ernesto.
Eravamo felici e facevamo ragionamenti semplici:

"- Alla mattina il cielo è azzurro poi, verso sera, scurisce.
- Già".

"- La mozzarella è davvero buona.
- Già".

"- Ma lo sai che fumare fa male?
- Davvero?
- Sì.
- Allora smetto.
- Faresti bene.
- Già".

E così ho smesso.
Siamo stati anche felici. Poi no.
Se ci penso adesso invece.
Non ritornerei con Ernesto nemmeno se mi preparasse ogni giorno, colazione, pranzo e cena per tutto il resto della vita.
E lo sapete quanto vorrei una cosa del genere ché io in cucina sono proprio negata. 
No, a ripensarci bene, credo che in questo caso ci ritornerei. 
Riformulo.
Non ritornerei con Ernesto nemmeno se mi preparasse ogni giorno, pranzo e cena, per il resto della vita.
Okkey no. Non è vero. In questo caso ci ritornerei.
Riformulo.
Non ritornerei con Ernesto nemmeno se mi preparasse ogni giorno la cena per il resto della vita.
No. Non è vero. In questo caso ci ritornerei: non posso sottovalutare quanto sia attraente per me l'idea di un pasto che non devo cucinare io, ogni giorno.
E a forza di parlarne mi è venuta anche fame.

Quindi dico a te Fredi, mio Fredi personale, che sei innamorato di me per come sono e sei perfetto come sei e tutte quelle cose lì, 
vai, fa' un corso di cucina e poi torna da me.
Tanto io me ne frego di quello che non mi vuole e tutte quelle cose lì, davvero, mi piacciono i ragionamenti semplici.

Ti aspetto qui affacciata alla finestra a guardare la pioggia, 
mi riconoscerai perché non piove neanche.


Film, Pioggia, Fumare, Ernesto, Innamorarsi, Persone Sbagliate

martedì 15 gennaio 2013

La verità è sopravvalutata


Mi leggete.
A me sembra impossibile, una cosa straordinaria, ma qui i numeri non mentono.
Mi leggete.
Visitate, tornate, chiamate amici, condividete.
Straordinario. Davvero. Straordinario.

All'inizio pensavo "eh sì, apro un blog e verrà solo mia madre"
e invece no, ci siete voi.
Che poi è un bene visto che mia madre ha un pessimo rapporto con l'internet. E con me.
Comunque dicevamo, mi leggete e poi, non paghi, domandate. 
E ad un certo punto arrivate tutti lì, tipo che ci si aspetta al varco, 
"Oh Robi, ma è tutto vero quello che che scrivi nel blog? Cioè, dai, ma ti succedono per davvero tutte quelle cose?"
Allora io glisso, faccio finta di niente, perdo tempo, poi però alla fine cedo,
"no. Non è tutto vero. Diamine, presupporrebbe avere una vita. Certo che no".

Ma io lo faccio per voi, anni fa mi sono fatta una promessa:
"Roberta, se mai scriverai qualcosa, qualsiasi cosa, anche la lista della spesa, fa' che sia avvincente"
capite tutti che questo si traduce in,

Uno) drama al supermercato "c'è una strana nebbia lì fuori, devo fare delle provviste, c'è una strana nebbia lì fuori".
Due) escludere in toto il racconto autobiografico.

Dai, alla fine, il valore che si dà alla verità è sopravvalutato, nella realtà dei fatti viene fuori che è noiosa ed inutile tanto che la bugia è diventata una convenzione sociale.

Ora, pensate a quel paio di stivali bianchi, quelli che avete comprato a Londra quando qualcuno v'ha detto 
"ehi il bianco è il colore dell'estate". 

Ora, pensate  a quando la vostra migliore amica vedendovi a Stansted ad Agosto vi ha accolto con un
"mmm, nuovi? Ma sono BELLISSIMI. Li hai comprati a Londra? Si vede". 


Oppure,
"questa è l'ultima sigaretta".
"Bello il tuo Blog, lo leggo sempre".
"Oh questo perizoma ti sta da dio. No, non ti si vede per niente la pancia".
"Sì, sì lo so che è sposato, ma siamo solo amici".

E potrei andare avanti per ore: convenzione sociale, né più né meno.
Per molti aspetti è meglio così.
Io sinceramente preferisco l'ipocrisia.
Comunque, visto che mi leggete e già vi voglio bene, se proprio insistete eccovi un racconto autobiografico. 
Tutto vero. Nero su bianco. Successo davvero che proprio dici:
"ehi ma guarda tu cosa mi doveva capitare per davvero."

Domenica sera mentre facevo il bucato separando i bianchi dai colorati ho considerato: che strano per una come me, ipocondriaca livello "non toccherò mai il telecomando dell'albergo senza un paio di guanti monouso che chissà gli altri che hanno dormito in questa stanza cosa ci hanno fatto con quell'oggetto lì. Non mi importa nemmeno che chi sta in camera con me mi guarda come se fossi Dexter, non li tocco. A torto, tra l'altro, visto che Dexter uccide solo chi merita di morire e io non utilizzerei mai la stessa gentilezza".
Strano per una come me, dicevo, non utilizzare un disinfettante battericida in aggiunta al più comune detersivo. 
Lo direste mai voi? Nemmeno io. 
Niente pre lavaggio per me, signore e signori. 
E allora ho cominciato a riflettere davvero su questa cosa, ad arrovellarmici proprio, anzi spero che qualcuno di voi abbia pensato intensamente alla pace nel mondo e cose così perché io per un giorno intero ho pensato solo a questo.
Poi sono arrivata alla conclusione: se un organismo non visibile ad occhio nudo riesce a passare indenne i 90 gradi della lavatrice, il detersivo, i tremila gradi dell'asciugatrice, i duecento del ferro da stiro, le mie ditate, l'ipotesi che possa cadere per terra per una mia distrazione o dal terrazzo perché si sa che queste asciugatrici non funzionano poi tanto bene, ecco, se riesce a tener botta a tutto questo, quel micro organismo merita di vivere. 
Merita di vivere anche al posto mio visto che la scorsa settimana ho rischiato di morire per un raffreddore. Un raffreddore.

Già, l'ho detto io che era noiosa: la verità è sopravvalutata. Francamente.

verità, bugia, blog, the myst, Londra

martedì 8 gennaio 2013

Passo io a comprare il pane


Ecco, io non lo so se a voi capita mai di avere le idee chiare.
Ecco, a me è successo oggi. Una sensazione che non provavo ormai da tempo, mi sono svegliata e sapevo esattamente cosa avrei dovuto fare: sostituire il bancomat. Mi sono anche organizzata in funzione di questo lasciando spazio a quella generosità che hanno solo le persone sicure
"oh mamma se vuoi passo io a comprare il pane ché tanto il fornaio è vicino alla banca e ci metto un attimo".

Ecco, sarà che la mattina sono particolarmente arrendevole e incline a farmi convincere ma in un attimo tutta la sicurezza iniziale è sparita per sempre, eppure dovevo solo sostituire il bancomat.
Ecco.

- Buongiorno, bancario allo sportello.
- Buongiorno, Roberta.
- Guardi mi si è smagnetizzato il bancomat, me lo può sostituire?

Ora a mente lucida capisco che è da questo momento che la situazione è cominciata a sfuggirmi di mano.

- Ah ma tu hai ancora questo qui? Questo vecchio?!

Ma lì, in quella fredda banca, proprio non l'avevo capito e quindi ripeto
- Eh mi si è smagnetizzato il bancomat, me lo può sostituire?

Ma lui continua
- è da tanto che non ne vedo più di questi Bancomat, Roberta, certo che ti si è smagnetizzato. Hai mai pensato ad una carta di credito? Ne abbiamo una nuova, adatta a voi giovani e al mondo di internet, perfetta per quelle che, sono sicuro, saranno le tue esigenze di persona giovane. Ma scusa, tu che sei giovane, non ti capita di voler comprare qualcosa su internet? Con questo Bancomat così vecchio come fai tu che sei così giovane?

Aspetta un attimo, qui c'è qualcosa che non va. Non so ancora cos'è ma qui c'è qualcosa che non mi convince: ha pronunciato troppe volte la parola "giovane". Bene, risponderò con l'unica arma che conosco in queste situazioni quando qualcuno pur avendo molti più soldi di te sembra comunque dipendere da te: la diffidenza.

Ecco, ora mi diverto io signor bancario allo sportello, sarò impassibile, una statua di sale, mi chiameranno l'Euridice della banca, niente di quello che dirai potrà farmi cambiare idea, nessuna promozione, nessuno sconto, non ci casco, so quello che voglio, ho le idee chiare, io.
- Eh mi si è smagnetizzato il bancomat, me lo può sostituire?
Poi d'un tratto ho sentito una voce.
- Io non mi fido molto di internet.
Era la mia, quella voce. Perché nella vita può anche capitare, pensate che una volta dal parrucchiere ho sentito dire alla mia voce "mah, non so, tagliali come vuoi tu".
"Io non mi fido molto di internet". Le ho dette io quelle parole. 
E poi subito dopo un sibilo, era la mia anima, era nelle sue mani: gli avevo dato una possibilità. 
- Beh questa nuova carta di credito è nata apposta per internet. Come ti dicevo è sicura, ci puoi comprare tutto sul Web in completa sicurezza. Forse non ne hai ancora sentito parlare, non ce l'hanno in molti, è una vera e propria novità ma è scontato che è solo questione di tempo, del resto è davvero sicura. Fidati, è sicura. Ti ho già detto che è sicura?! Ecco, sicura.

Siamo andati avanti un bel po' con questa storia della sicurezza e alla fine mi ha convinto, l'Euridice della banca ha ceduto: la pagherò un po' di più ma si sa la sicurezza si paga sempre e poi se non paghi la sicurezza per cosa vuoi pagare?! E poi ho continuato a riflettere sul fatto che chi più spende meno spende e altre banalità di questo tipo quando, quasi per caso, domando
-L'hai fatta anche tu?
-No, io no, non mi fido. Per internet preferisco usare una prepagata.

Silenzio.

D'un tratto è tutto più chiaro. Subito mi viene in mente di quella volta che:
"no, ma quale Maggiolone?! Sai che automobile comprerei io se fossi in te per fare colpo?! Aspetta non mi viene il nome, è nuova comunque. Ed è bellissima. Cioè con quella non passi inosservato. Ah sì, ecco, si chiama Duna".

O anche "lo vuoi vedere un film davvero bellissimo?! Ecco, allora dai retta a me, lascia perdere Tempi moderni e cercati Alex l'Ariete".

Oppure di quella volta quando "come hai detto che si chiama questa cosa, Facebook?! Ma no, secondo me non ha speranza, ecco, investi su Second Life piuttosto, che dicono tutti sia un successo assicurato".

Ma come hai potuto, bancario allo sportello? Come? Una mattinata intera a convincermi che questa nuova carta di credito è sicura e poi tu preferisci una prepagata? 
Alla fine l'illuminazione: non bisogna mai fidarsi di chi pur essendo pieno di soldi attacca le penne biro a delle catenelle.

Ecco, quindi niente, stavo dicendo: mi si è smagnetizzato il Bancomat, me lo può sostituire? Dovrebbe essere gratuito, vero? 
Ah e faccia presto ché devo passare a comprare il pane.

Banca, Bancomat, Pane, Carta di Credito, Bancario, Prepagata

martedì 1 gennaio 2013

Allora buon anno


Non ho mai creduto molto negli oroscopi ma questa volta sono costretta a cambiare idea.
Che poi è successo tutto per caso, un incontro inaspettato che ti cambia la vita per sempre.
Avete presente quando sembra che il cosmo ti voglia dire qualcosa e tu non lo capisci e allora lui si mette ad urlare per farsi comprendere meglio?! Del tipo
"Ehi Roberta, dico a te, vuoi starmi a sentire, cazzo? Dopo non ti lamentare se non te ne va mai bene una. SVEGLIA".
Che tu pensi 
"Ma che modi sono? Okkey che sei il cosmo ma datti una ridimensionata che è un attimo che ti sciolgo un ghiacciaio e poi vediamo se continui a fare il gradasso".

Va beh insomma, tutto ha inizio con me che esco di casa, cosa che succede davvero molto raramente e incontro questo tizio che non vedevo da un secolo.

- Roooooobi. Finalmente. Da quanto tempo.
(E TU ADESSO CHI SEI?)
- Ehhhhhhhi. Ciao tu.
E per fortuna poi che i Reality Show ci hanno lasciato questa mania di parlare in terza persona e viene fuori che si chiama Federico. 
Il mio grande amico Federico.

"Allora mi sono detto, Federico tu non hai paura di questi qui. Perché Federico in queste situazioni dà tutto il meglio di sé. Loro credevano che Federico si lasci intimorire. Non hanno idea di cosa può fare, Federico".

E comincia a parlare di tutto, Federico, lavoro, scuola, bambini, successo, karma, congiunzioni astrali e poi mi fa
"Ohi ti ricordi Pietro? Ecco Pietro conosce un tale che ha un amico che è fidanzato con una ragazza il cui fratello ha un amico che conosce bene un certo Martino che fa gli oroscopi e ci prende sempre. Io sto andando adesso, vuoi venire con me? 

Ora, io ho risposto , ma per chi mi conosce bene e soprattutto conosce i miei tempi di risposta alle sollecitazioni esterne saprà che il mio era riferito a "Ti ricordi Pietro?"
Va bene comunque per non creare impicci alla fine vado anche perché mi dice che questo Martino è davvero bravo. Che ci prende sempre. Che fa un'analisi d'insieme. Ti dice come sarà il 2013. Tutto il 2013. Combina il tuo segno zodiacale con l'allineamento dei pianeti, il grado di elettricità nell'aria, se porti le mutande rosse l'ultimo dell'anno, il colore dei calzini della tua ostetrica, quando hai preso la patente, se hai i denti del giudizio, per chi hai votato alle ultime elezioni, fa tutte delle gran proporzioni e via, ti dice come sarà il tuo 2013. 
E allora vado. Con la diffidenza nel cuore, ma vado.

E niente ragazzi, mi ha totalmente sconvolto. Sono rimasta sbigottita. L'esperienza più illuminante di tutta la mia vita.
Martino, il ragazzo degli oroscopi, mi ha davvero fatto cambiare idea. Mi ha analizzato tutto il quadro astrale, ha controllato Saturno, Orione e compagnia e alla fine mi fa:
"cara Roberta, per te il 2013 sarà proprio un anno di merda"
E niente, penso che c'abbia preso.

Capodanno, Oroscopo, Buon Anno, Fine Anno