martedì 28 maggio 2013

La posta del cuore

Proprio oggi mi scrive Stellina92:

cara Roberta,
aiutami ti prego, sono disperata.
Mi sono innamorata di un ragazzo che vedo da un paio di settimane in mensa.
Ogni volta cerco il coraggio per parlargli ma niente, c'è sempre qualcosa che mi trattiene dal farlo.
Proprio adesso che mi sono decisa non lo vedo più,
non viene più in mensa.
E se ha iniziato mangiare a casa?
Non so proprio come fare.
Come posso rivederlo?
Ti prego Roberta, dammi qualche dritta,
sento che siamo fatti l'uno per l'altra.
A presto, Stellina92.

Cara Stellina92
non preoccuparti, ho proprio la soluzione che fa al caso tuo e che può essere d'aiuto ai tanti che ci seguono e hanno il tuo stesso problema.
Non per vantarmi, ma quello che ho sviluppato io è un metodo sicuro e collaudato che ti permetterà di incontrare la persona dei tuoi sogni in maniera del tutto casuale.
Per essere più chiari:
ti piace una persona e vorresti vederla sempre, in ogni momento?
Bene, io so come fare: un sistema efficace al 100%
Ora non perdiamo tempo e passiamo subito a descrivere tutti i passaggi che dovrai compiere per rivedere il tuo amato.
Su questo sono irremovibile, dovrai fare tutto alla lettera, senza saltare nemmeno un punto, ci siamo capite Stellina92?

Perfetto.

La prima cosa che devi fare è non lavarti i capelli per almeno tre giorni.
Sì lo so che può sembrare strano ma, come dicevo prima, non ammetto esitazioni: ti avevo avvisato che sarebbero stati almeno tre giorni e tre giorni devono essere. Come minimo.

Trascorsi questi, cara Stellina92, devi procurarti un paio di pantaloni sdruciti, una tuta per la precisione. Bene, indossala.

Ora è il momento di passare in cucina: prepara un piatto di lunguine o spaghettini al sugo di pomodoro. Infilati una canotta bianca ed inizia a mangiare la pasta che hai appena finito di preparare.
Mangia frettolosamente, mi raccomando.
Adesso vai in bagno, apri il mobiletto e prendi il mollettone fucsia che, sono sicura, tieni nascosto lì da qualche parte e puntati i capelli: questo non è il momento di essere troppo precisa, lasciali pure così come vengono.

Esci dal bagno e ripeti ad alta voce
"oh io esco un attimo, vado a buttare la spazzatura, vado così, non mi cambio, tanto faccio subito".

Prendi la spazzatura, esci di casa e cammina.
Cammina in qualsiasi direzione, tu cammina solamente, non è importante dove vai.
Ora fermati e guardati attorno, lui sarà lì e ti ha già visto.
Sì, lo so, sorprende ogni volta anche me: si chiama sfiga ed è una sicurezza.

Ecco, Stellina92, adesso puoi parlare con lui e in bocca al lupo.

posta del cuore, problemi d'amore, consigli, amore

martedì 21 maggio 2013

Fate come me


Allora non so se lo sapete ma il 17 era la giornata mondiale contro l'omofobia.
Cioè, c'è ancora qualcuno che odia i gay?
Io mi chiedo cosa vi dice il cervello, a voi.
Ma cosa avete in testa? 
Odiare i gay,
questa è davvero la cosa più stupida che io abbia mai sentito
ed io di cose stupide me ne intendo, credetemi.

E non finisce qui, pensate che esiste ancora qualcuno che si detesta per la religione.
No, dai, seriamente.
lo so che fino ad ora abbiamo scherzato ma adesso è troppo, mi sembrate i bambini dell'asilo e lo sapete come la penso io sui bambini.
Ci siamo capiti, no?

E la politica poi?
Ci credereste che c'è gente che un lunedì si sveglia e tira una bomba atomica?
Proprio così.
Di lunedì, tra l'altro, che gran voglia che avete: non si dovrebbe fare nulla il lunedì, nemmeno iniziare la settimana,  ma mica siete normali, dico io.

È ora di smetterla, di darci un taglio e invece no, ve la prendete con tutti,
i grassi, i bassi, i neri, i gialli, quelli barbuti, quelli calvi, i tatuati, gli alti.

Ma lo volete capire o no che siamo tutti persone,
non vi sembra questo un motivo più che sufficiente per odiarci tutti?

Fate come me: io non sopporto nessuno, senza alcuna distinzione.
<3

omofobia, 17 maggio, pace

martedì 14 maggio 2013

La macchina del tempo


Mi sono svegliata presto stamattina perché non avevo alternative.

- Ah Robi, sei tu? Scusami ma con questo telefono non ti sento molto bene. Comunque ti dicevo che per quei documenti puoi venire in ufficio da noi quando vuoi. Entro domani, si intende. Prima delle 8 e 30, sia chiaro. Oppure, senza starti a scomodare, puoi inviarceli via fax. Adesso. 

- Mmm via fax hai detto? Perfetto, nessun problema: faccio un salto negli anni '90 ed è fatta. Speriamo solo di avere abbastanza carburante nella mia DeLorean questa volta altrimenti va' a  ritrovarli un fulmine, un campanile e tutte quelle cose lì.

E così, come vi dicevo, mi sono svegliata presto stamattina.
Mi preparo ed esco. Ho tutti i documenti con me, non mi manca niente, sono pronta. 
Arrivo alla fermata dell'autobus. È in orario. Salgo. C'è posto a sedere. Mi siedo. Tutto nella norma.
Alla mia fermata, scendo. 
Appena metto piede a terra una folata di vento e via, tutti i documenti per terra.
Oddio no. Non posso perdere nemmeno un foglio sono troppo importanti. Inizio a raccoglierli uno ad uno. E arriva lui ad aiutarmi.
- Scusa ma è tuo questo foglio?
- Eh sì, grazie, sei molto gentile.
- Scusa ma dove ci siamo già visti?
- Ma io non credo che...
- Ah scusa ma sono sicuro che...

E così è iniziato tutto.
Viene fuori che si chiama Fede.
Dice di andare nella mia stessa direzione e che se voglio possiamo fare un po' di strada assieme.

Parliamo di tutto. 
In poco tempo mi racconta di lui, della sua vita. Di cosa fa. Di cosa farà. E di cosa vorrebbe fare.
Mi dice che è appena tornato da New York: era stato lì perché aveva rotto con la sua ragazza, l'amore della sua vita e invece no, non era così. 
Si sono lasciati: i genitori di lei, i soldi, troppi tatuaggi, il giubbotto di pelle, la motocicletta, la barba, le giacche firmate.
Però dice che è tutto passato oramai.

Ride. 
Lo guardo.
Diventa rosso.
Mi chiede di me.
Divento rossa.
Lo guardo.
Ride.

Mi scosta i capelli dalla fronte, dolcemente, e mi chiede se anche io, prima di oggi, non credessi ai colpi di fulmine.
Ride.
Mi invita a cena la sera. 
Io ci penso su. Prendo tempo.
Lo saluto e vado di corsa a casa, non passo nemmeno a consegnare quei documenti.
Rido nervosamente. 
Faccio le scale due a due. Apro la porta di casa. Saluto tutti distrattamente.
Entro in camera. 
Mi tolgo le scarpe e mi infilo sotto le coperte, sto ancora ridendo. 
Poi, sempre da sotto le coperte prendo il telefono e vado sull'internet, cerco se qualcuno sta vendendo un fax.
Compro il primo che trovo e aspetterò qui, sotto le coperte, che me lo portino a casa per spedire quei documenti: per tutto il tempo mi è sembrato di stare in un romanzo di Moccia e anche no, cazzo, anche no.

DeLorean, Fax, Macchina del tempo, Moccia

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martedì 7 maggio 2013

La festa della mamma


Ah no, no, quest'anno mi sono organizzata per tempo.
Eh sì, quest'anno non mi si può dire niente.
No, perché bisogna dare alle cose il loro giusto valore.
È che si va sempre di fretta, sempre di corsa e ci si dimentica delle cose più importanti.
Anzi, ve lo voglio ricordare anche a voi così poi non fate brutte figure: domenica prossima è la festa della mamma.

Proprio così, la mamma.
Non posso dire questo nome senza piangere, senza commuovermi.
La mamma, la donna che ci ha messo al mondo, 
che ci ha dato l'opportunità di vivere, 
di desiderare, 
di soffrire, 
di lottare e poi morire.

Lei, che ci insegna la vita e lo fa a monosillabi, "no".
Lei, che sa sempre tutto e che ci avvisa delle avversità,
"te l'avevo detto io, Roberta".

Lei, la mamma. 

E allora, dai ragazzi, 
attivatevi, 
organizzatevi, 
lo dico per voi, 
io ho già pensato a tutto.

Dovevo trovare qualcosa che le dimostrasse i miei sentimenti.
Qualcosa di indelebile, che andasse al di là del tempo.
Che fosse classico e tradizionale, come è lei.
Qualcosa di unico e irripetibile.

E poi ho deciso: mi faccio un tatuaggio.
A forma di cuore, qui, proprio sul bicipite.
Vecchio stile.
Grande, perché la scritta si deve vedere bene,
"mamma sei la mia vita"
o qualcosa del genere, 
sì, insomma, avete capito, 
che poi è il pensiero quello che conta 
e io questa volta c'ho pensato proprio bene.

Anzi vi posso giurare che questo sarà il primo di una lunga serie tutta in suo onore:
mi sembra proprio il regalo ideale per mia madre, 
lei, che odia i tatuaggi.


mamma, festa della mamma, tatuaggio