martedì 7 maggio 2013

La festa della mamma


Ah no, no, quest'anno mi sono organizzata per tempo.
Eh sì, quest'anno non mi si può dire niente.
No, perché bisogna dare alle cose il loro giusto valore.
È che si va sempre di fretta, sempre di corsa e ci si dimentica delle cose più importanti.
Anzi, ve lo voglio ricordare anche a voi così poi non fate brutte figure: domenica prossima è la festa della mamma.

Proprio così, la mamma.
Non posso dire questo nome senza piangere, senza commuovermi.
La mamma, la donna che ci ha messo al mondo, 
che ci ha dato l'opportunità di vivere, 
di desiderare, 
di soffrire, 
di lottare e poi morire.

Lei, che ci insegna la vita e lo fa a monosillabi, "no".
Lei, che sa sempre tutto e che ci avvisa delle avversità,
"te l'avevo detto io, Roberta".

Lei, la mamma. 

E allora, dai ragazzi, 
attivatevi, 
organizzatevi, 
lo dico per voi, 
io ho già pensato a tutto.

Dovevo trovare qualcosa che le dimostrasse i miei sentimenti.
Qualcosa di indelebile, che andasse al di là del tempo.
Che fosse classico e tradizionale, come è lei.
Qualcosa di unico e irripetibile.

E poi ho deciso: mi faccio un tatuaggio.
A forma di cuore, qui, proprio sul bicipite.
Vecchio stile.
Grande, perché la scritta si deve vedere bene,
"mamma sei la mia vita"
o qualcosa del genere, 
sì, insomma, avete capito, 
che poi è il pensiero quello che conta 
e io questa volta c'ho pensato proprio bene.

Anzi vi posso giurare che questo sarà il primo di una lunga serie tutta in suo onore:
mi sembra proprio il regalo ideale per mia madre, 
lei, che odia i tatuaggi.


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