martedì 30 ottobre 2012

Chi è lo stupido adesso?

È stata dura ma alla fine ci sono riuscita
e a pensarci bene è forse l'unica cosa che ho iniziato e finito in tutta la mia vita.
C'ho messo passione, costanza e dedizione,
nemmeno a dirlo è una cosa stupida, ma ehi,
ognuno si sceglie le proprie imprese da solo e se io ho scelto questa ci sarà pur certo un motivo.

Non mi ricordo nemmeno come è cominciata tutta questa storia,
suppongo per pigrizia, lo scorso Marzo, era l'inizio dell'ora legale:
"mannaggia ancora devo cambiare l'ora".

Ma da subito è diventata una specie di sfida
perché in fondo ci abbiamo pensato tutti di farlo almeno una volta
"oh sai che c'è, io non la cambio l'ora, tengo quella solare, quella di Madre Natura, quella che regola le cose fin dal principio"

E alla fine diventa una vera e propria missione
- Ma quindi Roberta, con questa cosa dell'ora indietro che messaggio vuoi dare all'umanità? È per caso legato alla precarietà del tutto o più ad una questione politica? Spiegaci.
Che tu a questo punto non è che puoi rispondere:
-Mah veramente ancora io... non avrei avuto tempo di... 

E allora tanto vale strafare e un po' inizi a crederci anche tu
-Sì, proprio così, io sono contro a questa mentalità piccolo-borghese e non mi piego alle vostre convenzioni sociali. Ora, scusatemi, ma devo andare a vedere la De Filippi: c'è Axel che è arrivato alla scelta, non vorrei perdermela.

Comunque sia, è una cosa che non vi consiglio, questa dell'ora indietro intendo,
sono stati mesi di completa alienazione dalla realtà,
che poi io già di mio tendo un po' ad estraniarmi,
ma così è stato davvero troppo. 

Perché sembra una cosa da niente, un dettaglio trascurabile,
"un'ora indietro, cosa vuoi che sia?!" e invece.
È come quando lui ti dice "Ti amo" e tu rispondi "Beh, sì, dai, anch'io sto bene in tua presenza".

È vedere un film dove audio e video non sono in sincrono: magari lo capisci lo stesso ma ti viene il mal di mare.

È come vivere una vita dove il tuo presente è occupato dal futuro di qualcuno che vive nel passato.

Però come ho detto prima, ognuno si sceglie le proprie imprese e corre i propri rischi.
Io purtroppo c'ho perso il lavoro:
-Allora Robi, la data del lancio l'abbiamo fissata per il 14 Ottobre alle 19 e 09. Pensi di farcela? Altrimenti troviamo qualcun'altro.
-Ah okkey, allora se per le 19 e 09 devo essere nel New Messico, visto che qui adesso sono le... però aspetta devo sottarre... quindi, benissimo dopo un rapido calcolo posso dire che... sì, cioè no, mi dispiace, dovevo partire ieri.
-Ah quindi non riesci? Eh guarda qui c'è un certo Felix, facciam fare a lui.

C'ho perso tutte le colazioni del Bed and Breakfast quando sono andata in vacanza, che se del Bed and  Breakfast ti perdi le colazioni inizi proprio male la giornata.
-Allora, Signora Frulla, le ricordiamo che la colazione sarà servita alle 7.
-Perfetto. Ma le 7 mie o le 7 tue? Quindi le mie 6? No forse le mie 8. Oddio, non ci sto capendo più nulla. Perfetto, colazione al bar.

E, non ultimo, ho dovuto sorbirmi tutti gli sguardi critici di parenti e amici con le loro perplessità che si trasformavano nel tempo:
"Lo sai che oggi cambia l'ora?"
"Ancora non hai cambiato l'ora?"
"Perché il tuo orologio è un'ora indietro?" 
E allora tu lo spieghi il perché e loro ti guardano come se stessero guardando una stupida, una demente, ma magari è solo un'impressione e gli spieghi del lavoro, del bed and breakfast, dell'alienazione, del mal di mare e di tutti i problemi che ti ha dato questa impresa che ti sei scelta da sola portandola avanti con una perseveranza che non hai mai avuto, che non ti appartiene ed è lì che capisci che lo sguardo che hanno è proprio quello di chi guarda uno stupido.

Peccato non si siano visti sabato sera,
quando hanno dovuto cambiare l'ora a tutti gli orologi della loro vita.
Tempo stimato per l'operazione: almeno cinque minuti.

Cinque minuti della vostra vita che nessuno vi ridarà.
Cinque minuti a spostare lancette.
Cinque minuti.
Chi è lo stupido adesso?

ora solare, stratos, felix baumgarter, stupidità

martedì 23 ottobre 2012

Allora, chi viene a fare una corsetta oggi? Ci divertiamo

A me è successo così, senza preavviso, un bel giorno mi sono detta:
"Basta Roberta è ora di muoversi di più, fare un po' di sport",
Benissimo, però di chiudemi in una palestra ancora non ne avevo voglia, NO WAY proprio, ma che qualcosa è già cambiato riesci a vederlo da subito: è il modo di parlare, più COOL, più awanagana e allora ti ritrovi a discuisire di out sprinting, di race trim, di fluid balance e non sai cos'altro, e comunque nemmeno ti importa, vai avanti e proprio quando ti dici "beh forse la palestra sarebbe la way adatta" arriva lui, il conoscente, che ti fa:
"perché non vieni a farti una corsetta con me, ci divertiamo".

Ecco sì, la corsetta, ma perché non c'ho pensato prima?!
La corsetta, all'aria aperta, dai, che ancora non è tanto freddo,
la corsetta, lo sport per eccellenza e poi un vezzeggiativo non può fare tanto male, non è come la ZUMBA che già dal nome capisci che come minimo devi sacrificare il tuo primogenito maschio al dio ZUMBA, che lo riconosci perché ti appare proprio al termine della prima lezione. 
La corsetta, lo sport che non finisce in boxing, in kicking o in figthing che tanto lo sai che quelle cose lì non fanno per te, le fanno solo gli esaltati che dopo ti menano davvero.
Ti dicono: "dai immaginati di avere davanti a te il tuo capoufficio, il tuo professore di filosofia, tua suocera" o chessò,

-Bene Roberta, concentrata, non sono più il tuo allenatore, fai finta che io sia il tuo ex fidanzato e ti ho appena detto che sei una stronza, vai, picchia duro!
-Beh secondo me, scusami se ti faccio notare questa cosa, però quando hai detto che sono una stronza hai sbagliato, perché avresti dovuto dire che secondo te sono una stronza. E poi mi dispiace se ho fatto la stronza, magari hai ragione. Non volevo. Menami tu, ho sbagliato io.

Ecco, appunto, non fa proprio per te.

Benissimo, la corsetta, aggiudicato. Ora devi comprare tutto l'occorrente.

PRIMI AVVERTIMENTI CHE DOVREBBERO FARTI CAPIRE CHE LA CORSETTA È UNO SPORT PER STUPIDI:

  1. Nel mondo della corsa non esistono tasche eppure si suppone che tutti i corridori, visto che appartengono al genere umano, posseggano almeno le chiavi di casa.
  2. Il vestiario del corridore è a dir poco ridicolo, i pantaloncini sono troppo corti e le tutine troppo aderenti.
  3. I calzetti distinguono il piede destro da quello sinistro, è ovvio che questa accortezza è necessaria perché il corridore non saprebbe fare altrimenti.
Già da qui dovresti desistere ma non si sa come, fai finta di niente: ormai vuoi correre. Come un richiamo, una vocazione. Okkey, corri.
Vai all'appuntamento con il tuo conoscente, quello che t'ha detto 
"perché non vieni a farti una corsetta con me, ci divertiamo".

Eccolo, guardalo bene, perché è la prima e l'ultima volta che lo vedrai, non si sa perché ma è così.

Sei ancora in tempo per mollare:

QUELLO CHE DOVRESTI SAPERE SULLA CORSETTA MA NESSUNO HA IL CORAGGIO DI AMMETTERE:

  1. Quando dicono: "dopo una bella corsetta vedrai come ti sentirai meglio" non è vero, mentono, l'unica cosa che ti viene in mente è IO. VOGLIO. MORIRE.
  2. Le tutine fatte apposta per correre presuppongono che tu corra già e da un bel pezzo. 
  3. Quando ti dicono: "per sapere se stai facendo la cosa giusta ascolta solo il tuo corpo" non lo fare, ogni volta ti dirà la stessa cosa, "ti prego, fermati".

Bene, ancora non desisti e allora a questo punto meglio passare a

ALCUNI CONSIGLI UTILI PER CORRERE CON PROFITTO:

  1. Non portarti tanto peso addosso, al massimo una bottiglia d'acqua, lascia stare le cose da mangiare se proprio non resisti puoi sempre rifarti sulle paperelle che trovi vicino allo stagno: checché se ne dica se riesci a prenderle è pur sempre movimento e puoi mangiarle.
  2. Quando inizi a correre devi avere freddo così da poter accorgerti da solo quando è ora di fermarti, la scala è Freddo-Freddo / Freddo / Freddo-Caldo / Caldo-Freddo / Caldo / Caldo-Caldo / Fermati. Ecco, benissimo, di solito questa cosa succede i primi 5 secondi quindi non fermarti e va' avanti.
  3. È uno sport che pratichi all'aperto quindi in poco tempo lo sapranno tutti, amici, parenti, vicini di casa: è necessario che da subito si vedano i risultati perciò inizia a non mangiare più, mi dispiace, dovevi pensarci prima.
  4. A meno che tu non abbia una volontà di ferro non andare mai a correre ascoltando Guccini, tempo due minuti ti ritroverai sulla riva dello stagno di prima aspettando il cadavere del tuo nemico: Guccini.
  5. L'unico modo per uscire da questo mondo infernale fatto di lycra e neoprene è diventare tu stesso il conoscente di qualcuno e proporgli la corsetta, ci vai la prima volta e poi sparisci per l'eternità.
Anzi, chi viene a fare una corsetta oggi? Ci divertiamo.

corsetta, sport, running



martedì 16 ottobre 2012

Comunque nulla di rotto


Okkey, mi fa malissimo un dito della mano e non so perché, 
non mi ricordo.
Un dolore sordo che non mi so spiegare. Sono preoccupata.

Ora potrei stare qui ad inventarmi cose fighissime che ho fatto durante il week end che vi inducano a pensare
"ah quella ganza della Robi era talmente fuori che non si ricorda nemmeno cosa ha fatto alla mano"
ed è proprio quello che farò.

Eh vedi che fasciatura che c'ho,
eh, sì sì mi son fatta male alla mano
eh, sai che non lo so come ho fatto,
forse è stato venerdì, durante il Superbowl,
immagina la scena:
un minuto alla fine e, nemmeno a dirlo, siamo sotto di un punto,
poi d'un tratto vedo il mio quarterback 
che mi lancia la palla un secondo prima di essere placcato dagli avversari, la prendo al volo, la tengo stretta e comincio a correre,
74 yard e touchdown,
la partita è nostra.

Oppure devo averla sbattuta sabato pomeriggio
quando una Marbella m'ha quasi investito e ho picchiato con forza il piede contro il marciapiede
quindi mi sembra evidente che in un universo parallelo 
ho rischiato di finire sotto una Panda facendomi male ad una mano, 
non fa una piega, no?!

Oppure, al limite, domenica, 
quando, dopo una discussione infinita che non ti sto qui a spiegare 
ho dato una pizza in piena faccia a quel Rhett Butler dei miei stivali,
sull'uscio della porta di casa nostra, a Tara
-Rhett se te ne vai che sarà di me, che farò?
-Francamente me ne infischio.
SBANG
ma potrai rispondermi così, brutto buzzurro impomatato?
Te lo do io mio caro Rhett:
"e troverò un modo per riconquistarlo, dopotutto domani è un altro giorno"
sarà meglio per lui che venga qui in ginocchio a chiedermi scusa, oggi.

Boh, guarda, a questo punto
può essere davvero tutto

anche solo una di quelle cose che ti viene col tempo
che magari sbatti da qualche parte e nemmeno te ne accorgi
e allora vai al pronto soccorso e ti chiedono cosa hai fatto 
e tu non lo sai, non ti ricordi 
e ti vedono preoccupato 
e allora chiamano il dottore clown 
e tu ti preoccupi ancora di più e pensi
"cazzo il dottore clown no, allora è davvero grave"

ma di tutte e quattro, questa è la meno probabile.

Superbowl, Via col vento, Marbella, Tara, dottore clown


martedì 9 ottobre 2012

Eppure mi sembrate dei tipi svegli


Niente.
Più vado avanti e più capisco che le varie teorie sull'evoluzione,
la selezione naturale, la deriva genetica 
e cose di questo tipo
magari sì, hanno fatto tanto per la specie
ma ancora niente, non sono sufficienti.

Me ne accorgo ogni volta che ho un problema 
e ne parlo con voi.

Eppure su 120 milioni di spermatozoi siete arrivati primi.
Siete sopravvissuti a guerre, 
carestie, 
esplosioni nucleari, 
la De Filippi al pomeriggio. 

Sì insomma, 
a vederla da questo punto di vista 
direi che siete dei tipi abbastanza svegli 
eppure ogni volta che vi espongo un  mio problema 
tutto questo sembra non bastare. 

Succede più o meno così:
"Vieni Robi, cos'è quella faccia triste, cos'hai?! 
Parliamone, così ti sentirai meglio".
Benissimo parliamo,
ne discutiamo, 
ci confrontiamo 
e poi alla fine il vostro "ti sentirai meglio" si risolve nella formula
"beh Roberta, a questo punto, dipende tutto da te".

Ecco 
ora ditemi voi cosa di
"dipende tutto da te"
vi sembra incoraggiante? 
Cosa? 

Ma che fine hanno fatto i vostri
"non ti preoccupare, andrà tutto bene"
"il tempo aggiusta tutto" 
"Dai, cosa vuoi che sia, non ci pensare"
e cose di questo genere che, 
sono sicura, 
riservate a tutti gli altri comuni mortali?!
Io li pretendo. 
Al limite anche un "sarà quel che dio vuole" 
davvero, lo preferisco.
Ma come vi permettete dico io,
"dipende tutto da te, è tutto nelle tue mani".
Ma siete proprio senza cuore
"Dipende tutto da te, Roberta".

No perché io ogni volta che me lo dite,
come qualsiasi persona dotata di senno farebbe, penso:

"Dipende tutto da me? Davvero? Benissimo, sono spacciata".


teorie evoluzione, darwin, maria de filippi, autostima, credi in te stesso


martedì 2 ottobre 2012

Ho paura del bosco di sera


Ma come mi sarà venuto in mente, dico io
è notte, sono sola in mezzo al nulla, lontana da tutto e da tutti
e niente,
ho pensato bene di andare a piedi fino al centro della città.

È che l'ho fatto tante di quelle volte:
auricolari nelle orecchie e via, un piede dopo l'altro, 
un passo dopo l'altro si coprono distanze.
Oggi inevce è solo ansia.

Il segreto è non fermarsi mai e non guardare indietro.

Ma che avevo in testa, 
non c'è proprio nessuno nel raggio di chilometri,
se non dovessi arrivare ricordatemi così: stupida.

Niente 
l'unica cosa da fare è affrettare il passo e sperare
per chi come me non può pregare.

Ci sto mettendo una vita
avrò ascoltato almeno cinque o sei canzoni,
ho perso il conto
e ancora non si vede nessuno,
ecco è già iniziata Innuendo e ancora sono lontana dal centro.

Questa canzone inizia piano, sembra lunga e invece è un attimo 
devo sbrigarmi e arrivare in centro, tra la gente, 
altrimenti cosa lo mimo a fare, io, l'assolo di chitarra se non mi vede nessuno?! 

Dai, quello di Innuendo se non ti vede nessuno, è sprecato. O no?!