martedì 17 settembre 2013

Anvedi, ao, a saperlo prima, ao


Con il passare del tempo, qui, ridendo e scherzando ho scoperto un rimedio infallibile per ovviare a quella sonnolenza tipica del primo pomeriggio.

Avete presente quando, verso le due di pomeriggio, ti prende quella stanchezza che non si capisce bene se è sonno oppure morte? 
Che sai benissimo che sono le due e alle due e cinque dovrai pulire la cucina, andare al lavoro, passare a prendere i bambini a scuola, iscriverti a danza medio-orientale, tradurre la versione di latino e oggi ti è andata bene che non piove, ma lei è sempre lì e non se ne va. 

La sonnolenza.

Quella che pensi,
"okkey, adesso mi ci vuole un caffè. Con dentro un altro caffè. Con dentro un altro caffè. Con dentro la cocaina, altrimenti non mi sveglio".

Quella che all'affermazione "dormirai quando sei morto", ti fa rispondere "va bene, muorimi allora".

Ecco, io ho trovato il rimedio.

Sì, lo so che di questi tempi parlare di rimedi fa sempre pensare a qualcosa di marcio, qualcosa che poi alla fine non funziona, qualcosa sulla scia di "macché davero, davero?

Ma questa volta no, questo è un rimedio che ho testato io stessa. Personalmente. 

Era domenica pomeriggio, subito dopo mangiato.

C'è da dire che quindi ero anche in una situazione estrema perché si sa che la domenica si mangia sempre un po' di più degli altri giorni: c'è più tempo, c'è più spensieratezza, si sta tranquilli, in famiglia. 
Ecco, poi nel mio caso la domenica c'è proprio una famiglia, la mia, che mi cucina quindi mangio di più. E si sa che la sonnolenza agisce proprio quando hai lo stomaco pieno. Anche quando hai lo stomaco vuoto può succedere una cosa molto simile ma in quel caso si chiama "svenimento" ed io, devo dire la verità, non l'ho mai provato con queste modalità.

Quindi, ricapitolando, è domenica pomeriggio, abbiamo appena finito di mangiare ed ecco che la sento arrivare, la sonnolenza. 

Sei lì, sul divano, i tuoi non ti vedono mai e allora ti domandano,
"che hai fatto, Robi? Che hai pensato? Che hai mangiato? Che hai comprato?"
E questa sonnolenza che all'inizio percepivi a malapena, diventa sempre più grande e prende forza e si alimenta proprio con le loro domande.

E tu che non rispondi e vuoi solo alzarti da quel divano, capiranno ti dici. 
Ma no, loro no, non ti lasciano, incalzano, 
"dicci qualcosa, va tutto bene?".

E niente, tu non parli e allora è peggio, iniziano a parlare loro e hanno una cadenza, che non è "una cadenza" è "quella cadenza" e a 'sto punto la sonnolenza si è fatta talmente adulta che ha mangiato, ha bevuto e adesso ha sonno pure lei e ti chiede se le puoi far posto sul divano che non ci sta.

Bene miei cari, dite addio a quella sensazione di morte pomeridiana perché la sottoscritta qui ha trovato, come vi dicevo poco fa, un rimedio infallibile.

È tutto molto semplice che quando ve lo dirò penserete "ma anvedi tu ao, a saperlo prima, ao", così, alla romana anche se venite da Vigevano. O da Agropoli. O da Mondolfo, come me, che quando l'ho scoperto ho proprio pensato "ma anvedi tu ao, a saperlo prima, ao". 
E poi certo, ognuno ha il suo metodo per metterlo in pratica però tutto rimane sempre molto semplice, sia a Vigevano che a Como, o a Mondolfo. 
Ognuno ha il suo ma più o meno ogni volta assomiglia a questa cosa qui: hai sonno? Dormi.

blog umoristico, umorismo, sonnolenza, rimedi, pomeriggio, divano


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