martedì 27 agosto 2013

Sondaggio (rispondete numerosi)


Allora, apriamo un sondaggio.
Ed è la prima volta che lo faccio qui sul blog perché sapete quanto poco mi interessano le vostre opinioni. 
Ma va bene, questa volta è diverso perché la questione è davvero delicata.
Una cosa seria insomma.
E quindi questa volta vediamo cosa ne pensate tutti.

Allora, popolo dell'internet stai pronto a darmi la tua risposta.
Bene, cominciamo.

Immaginatevi la scena, è venerdì. 
Sì, lo so che oggi è martedì però facciamo che è venerdì.

Allora, è venerdì, è sera, diciamo che sono le sei, le sette della sera.
Facciamo le sette va', che è meglio.

Bene, sono le sette di sera, quindi non so, immaginate cosa fate di solito alle sette della sera: siete a casa a guardare la tv o, non so, in palestra a scaricare la tensione accumulata durante la giornata o, non so, fate voi insomma, non mi interessa cosa fate alle sette della sera era più per voi, per mettervi a vostro agio nel dare questa risposta al sondaggio.

Insomma, dai, concentrati.
Popolo dell'internet ti voglio concentrato.

Comunque, benissimo.
È venerdì sera. 
Sono le sette di un venerdì sera e dovete scegliere: apriamo sto sondaggio, dai.

State attenti adesso.
Via. 

Se il venerdì sera doveste decidere se andare a mangiare una pizza con gli amici o, sempre con gli amici, al ristorante di sushi, poi, che pizza ordinate?

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martedì 20 agosto 2013

Da innamorati si fanno cose stupide


Non so se vi ho detto della mia vicina di casa.
Una ragazzina esile e biondina, che in verità non so bene quanti anni abbia ma non mi importa perché io mi oriento grazie alle fasi: come ogni adolescente che si rispetti le ha passate tutte.

All'inizio è stata rapper. 
Che io non l'avevo nemmeno capito, credevo solamente che si vestisse con gli abiti di suo fratello maggiore e dicevo,
"ah però l'Isabella che ragazza matura non le importa della moda e di tutte quelle cose lì".
E invece no, era proprio una moda, aveva tutto in taglia extralarge, t-shirt, felpe, scarpe, calzoni e sono stati proprio i calzoni che l'han fatta passare alla fase successiva, un giorno infatti è inciampata sul risvolto del pantalone e ha chiuso col rap.

Ed è passata al neo-melodico. Per me, in quanto vicina di casa è stato il periodo più duro: dalla mattina presto fino alla sera tardi dalla casa a fianco si sentiva Gigi D'Alessio, che secondo me anche Gigi D'Alessio avrebbe detto, "eh basta co' 'sto Gigi D'Alessio". 
Così un giorno mi son svegliata prima di lei ed ho iniziato il mio contro attacco; e indovinate cosa ho messo a tutto volume? 
Esatto, Gigi D'Alessio. 
Perché c'è solo un modo per non avere 
"il vicino di casa che ascolta Gigi D'Alessio a tutto volume" 
ed è essere 
"il vicino di casa che ascolta Gigi D'Alessio a tutto volume".
Così ha smesso. Si è resa conto cosa significasse ed ha smesso.

Subito dopo è arrivato il periodo biker.
Una fase difficile per lei questa per una serie di motivi, innanzi tutto ha cominciato in estate e in estate non è bello indossare giacche e pantaloni di pelle. Inoltre, da non sottovalutare, c'era il piccolo particolare che non aveva una moto. Ed è dura fare la biker se non hai una moto.

Comunque ora è dark/emo.
Ha riciclato un po' di cose in pelle ed è diventata dark/emo.
Ecco, bene, non so se ve l'ho detto, ma si è fidanzata. 

Sono troppo contenta per lei perché sta sempre da sola, non parla con nessuno e non esce mai (no, non stiamo parlando di me) e finalmente proprio nel dark ha trovato l'amore.
Un suo simile, poi. 

E ridono. E si tengono per mano. E si vestono di scuro. E passeggiano e lui la protegge dai raggi solari con un enorme ombrello nero da pioggia. E mangiano la testa alle lucertole, credo. Non so bene cosa facciano. 
Comunque, non vi sembra una cosa romantica? 
Sì, insomma, se non facessero paura, intendo.

Che poi il romanticismo fa sempre paura.
Perché si è innamorati e quando si è innamorati si fanno cose stupide e le cose stupide fanno paura, tipo dare la cuffietta all'altro e perdere così la stereofonia.

Oppure basta pensare ad un mio amico che si chiamava Ludovico (e dico chiamava non a caso) che per festeggiare il suo primo anno di fidanzamento con Marta ha voluto riproporre tutto quello che avevano fatto al loro primo appuntamento perché, 
"sai, è così romantico e noi siamo così innamorati".
Allora si sono vestiti come si erano vestiti un anno prima, han detto le stesse cose che avevano detto un anno prima, han guardato lo stesso film e poi sono andati in metropolitana a prendere il te sui binari come avevano fatto un anno prima. 
Non importa che un anno prima ci fosse lo sciopero dei mezzi e un anno dopo no. Han voluto prendere quel te sui binari. L'ultimo te.

Oppure, peggio ancora, io stessa, che stupida.
Pensate che diversi anni fa ero molto innamorata di uno che non voleva più stare con me e che qui, per motivi di privacy, indicherò come Matteo Lorenzini residente in via Dante 22 interno 5c, Bologna, e quando lui mi ha detto che si era innamorato a sua volta di un'altra, ho risposto: 
"dai, non importa, sono felice per te".

Sono felice per te.

Pensate che cosa stupida.

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martedì 13 agosto 2013

La cena di classe

È Agosto.
E cosa succede in Agosto a parte il caldo, le zanzare, l'eritema, l'afa, la sabbia negli occhi e la fine delle ferie? 
La rimpatriata con i tuoi amici del liceo. Esatto.

Che poi a me va pure bene perché mi piacciono i miei amici del liceo.
Questo lo dico nel caso in cui dovessero leggere questo post anche se non vengono mai sul blog. Stronzi. Come al liceo proprio.

Che poi quando ci sono queste riunioni sento una vocina dentro la mia testa che casualmente ha lo stesso timbro di mia madre che mi dice,
"Vedi, la Lorenzetti ha avuto un bambino".
"Ah la Scrofani si è sposata".
"Rosso è abbronzato, sarà stato anche quest'anno alle Mauritius".
"Certo che la Marani è proprio dimagrita".

E cose così. 

Mi rassegno alla vocina e vado con Torti che incomincia a parlarmi del suo lavoro.

- Oh è andata bene poi quella cosa che ti dicevo l'altra volta, Robi: abbiamo venduto ai giapponesi. 
- Ah bene, son davvero contenta.
- Eh sì. Meglio di come ci aspettavamo. Tieni, fumiamoci 'sta sigaretta che ti racconto.
- No, grazie. Ho smesso.

HAI SMESSO??? 
Si è alzato un coro.
HAI SMESSO?

Fermi tutti. Alla rimpatriata del liceo io ero l'unica ad aver smesso di fumare.
L'unica.
L'unica di quelli che avevano iniziato, si intende.

Perché è strana questa cosa dello smettere di fumare, per esempio io ero diventata di colpo "però Robi, quanto sei stata brava a smettere di fumare, che forza di volontà. Che tenacia. Che tempra." e Rampulli che non ha mai iniziato non se l'è calcolato nessuno.

Ma va be'.

In verità non è che sia stato così difficile smettere. Sostanzialmente non le ho più comprate. Ho smesso così: un giorno ho deciso di non comprarle più ed è andata. Poi dopo penso che la pigrizia abbia fatto il resto. Dimmi di non fare qualcosa e io non la farò.  

"Non fumare più, Roberta". 
"Okkey", rispondo io. 
Stesa sul divano. 
A guardare la televisione.

Ma non importa, ripeto: ero l'unica ad aver smesso di fumare.

Così la vocina nella mia testa ha cambiato timbro. 
Non più quello di mia madre, ma quello di Piero Angela in Quark. 
E ha iniziato,

- Va be' comunque è l'unica cosa che hai fatto in questi 10 anni da quando non vi vedete, Roberta, non la puoi sminuire così. Esaltala. Pensa a qualcosa che comprenda fatica. E impegno. E proiettili stretti nei denti per non provare dolore. 
Fai finta che sia qualcosa di straordinario che hai fatto solo tu. Pensa a qualcosa. Inventa.

+ Va bene, Piero. Potrei dire che ho smesso con la sigaretta elettronica.
- Ma no, dai, qualcosa di più impressionante. Pensa.

Ed erano tutti lì che strabuzzano gli occhi, increduli, a chiederti come avevi fatto. 
E subito la mente va ad una bambina coi capelli rossi e le lentiggini e l'apparecchio ai denti che alla lavagna durate l'interrogazione cercava un suggerimento:

- Allora, Roberta, è un gerundio o un gerundio? Gerundio o gerundivo? Guarda la lavagna, è facile. Gerundio o gerundivo? Non guardare i tuoi compagni. Hai tutto quello che ti serve scritto alla lavagna. Gerundio o gerundivo?

- Gerundivo.

- Tre.

+ Hai ragione tu, Piero. Non la posso svilire così. Farò quella che non vuole svelare i suoi segreti: li confonderò con quella cosa della macchina.

"Poi i miei genitori mi hanno pure regalato la macchina, perché ho smesso".

Vuoi la macchina? Se smetti di fumare ti compriamo la macchina. Quella che vuoi tu. Purché "quella che vuoi tu" sia una Panda di seconda mano a metano. Visto che è tua la puoi prendere quando vuoi a meno che non serva a me. O a tua madre. O a tuo fratello. O al figlio dei vicini. 


+ Va be' mica la devo per forza raccontare così come è andata, vero Piero?

- Esatto Roberta, e poi di' quella cosa che adesso stai meglio, che è una liberazione, che "non avete idea di quanto si sta bene, senza". Tu ci sei riuscita, ricordatelo.


E mentre mi raccontavo tutto questo mi sono sentita per la prima volta come quella intelligente fra i geni della mia classe. Quella che muore prima di tutti gli altri sotto un tram.


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martedì 6 agosto 2013

Come nascono i bambini


Sì perché è estate ed in estate ci vogliono argomenti leggeri e divertenti.
E cosa c'è di più leggero e divertente del sesso, direte voi. 
E no, dico io.

Il sesso è una tragedia.
Soprattutto quando ti trovi nel posto sbagliato al momento sbagliato. E il mio posto sbagliato e il mio momento sbagliato è qui, a casa di Jacopo, sette anni, che in questo momento mi sta chiedendo come nascono i bambini. 
A me. 
Io, la persona che sarà ricordata nei secoli dei secoli come la stronza che ha rovinato per sempre l'ingenuità di questo povero bambino che ha solo sette anni.

Oh, aspetta un momento: hai sette anni Jacopo e com'è che ancora non sai nulla?!
Ma che vi insegnano a scuola?! 
Ah, dannato sistema scolastico. Ah, dannata Montessori.

È che i bambini son curiosi. Poi la madre di Jacopo è incinta e lui la vede la sua pancia che diventa sempre più grande, sempre più grande e non sa come è successo, come è potuto capitare. 

"Eh Jacopo, vedi, quando due persone si piacc/"
No, no, ma stiamo scherzando?! Non sarò di certo io a rovinargli la vita. Che poi è un attimo che questi bambini capiscono che l'han fatto anche i loro genitori e niente sarà più come prima.

No.

Da me non saprai niente mio caro Jacopo. 
Le tue domande confuse potrai rivolgerle a "cioè" e a tutti quei giornalini lì. È giusto così.


Così, in barba a tutti quegli educatori che sostengono che è sempre meglio dire la verità, descriverò a questo bambino come nascono i bambini con l'unico metodo che uilizziamo tutti quanti quando non vogliamo, o non sappiamo, spiegare qualcosa.

- Perché così vuole dio, Jachi.
+ Robi, io sono agnostico.
- Andiamo Jacopo, hai sette anni, non sai nemmeno che vuol dire agnostico.
+ Certo che lo so, l'agnosticismo è un atteggiamento concettuale con cui si sospende il giudizio rispetto a un problema, poiché non se ne ha, o non se ne può avere, sufficiente conoscenza. Per un primo periodo sono stato ateo ma poi ho pensato che fosse lo stesso atteggiamento dei credenti e non mi è piaciuto.

Ah, dannato sistema scolastico. Ah, dannata Montessori. Ma che vi insegnano a scuola?!

Va benissimo, niente dio, non sarà la prima volta. E poi io sono una tipa che ha fantasia. E immaginazione. E sensibilità.
Ecco, sensibilità.
Devo trovare una versione al "come nascono i bambini?" che non lo sconvolga per sempe.

Così ho inventato questa storiella davvero carina che potete utilizzare anche voi se magari vi capita,

"ti ricordi quando tua madre aveva sempre fame, sempre fame e più mangiava e più aveva fame e non sapevamo cosa avesse e come facesse ad avere sempre fame?
Ecco, un giorno ha trovato un bambino tutto solo che si era allontanato dai genitori, così, senza essere vista da nessuno, l'ha mangiato in un sol boccone e ora non ha più fame. 
Però siccome l'ha mangiato che ancora era vivo, adesso è vivo anche dentro la pancia di tua madre e tra un po' sarà così grande che non ci starà più lì dentro e lo dovrà far venire fuori: ed è così che nascono i bambini, da sempre e per sempre, Jacopo".

E mi sembra davvero un racconto che può funzionare senza quella cosa traumatizzante del sesso, no?

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