martedì 6 agosto 2013

Come nascono i bambini


Sì perché è estate ed in estate ci vogliono argomenti leggeri e divertenti.
E cosa c'è di più leggero e divertente del sesso, direte voi. 
E no, dico io.

Il sesso è una tragedia.
Soprattutto quando ti trovi nel posto sbagliato al momento sbagliato. E il mio posto sbagliato e il mio momento sbagliato è qui, a casa di Jacopo, sette anni, che in questo momento mi sta chiedendo come nascono i bambini. 
A me. 
Io, la persona che sarà ricordata nei secoli dei secoli come la stronza che ha rovinato per sempre l'ingenuità di questo povero bambino che ha solo sette anni.

Oh, aspetta un momento: hai sette anni Jacopo e com'è che ancora non sai nulla?!
Ma che vi insegnano a scuola?! 
Ah, dannato sistema scolastico. Ah, dannata Montessori.

È che i bambini son curiosi. Poi la madre di Jacopo è incinta e lui la vede la sua pancia che diventa sempre più grande, sempre più grande e non sa come è successo, come è potuto capitare. 

"Eh Jacopo, vedi, quando due persone si piacc/"
No, no, ma stiamo scherzando?! Non sarò di certo io a rovinargli la vita. Che poi è un attimo che questi bambini capiscono che l'han fatto anche i loro genitori e niente sarà più come prima.

No.

Da me non saprai niente mio caro Jacopo. 
Le tue domande confuse potrai rivolgerle a "cioè" e a tutti quei giornalini lì. È giusto così.


Così, in barba a tutti quegli educatori che sostengono che è sempre meglio dire la verità, descriverò a questo bambino come nascono i bambini con l'unico metodo che uilizziamo tutti quanti quando non vogliamo, o non sappiamo, spiegare qualcosa.

- Perché così vuole dio, Jachi.
+ Robi, io sono agnostico.
- Andiamo Jacopo, hai sette anni, non sai nemmeno che vuol dire agnostico.
+ Certo che lo so, l'agnosticismo è un atteggiamento concettuale con cui si sospende il giudizio rispetto a un problema, poiché non se ne ha, o non se ne può avere, sufficiente conoscenza. Per un primo periodo sono stato ateo ma poi ho pensato che fosse lo stesso atteggiamento dei credenti e non mi è piaciuto.

Ah, dannato sistema scolastico. Ah, dannata Montessori. Ma che vi insegnano a scuola?!

Va benissimo, niente dio, non sarà la prima volta. E poi io sono una tipa che ha fantasia. E immaginazione. E sensibilità.
Ecco, sensibilità.
Devo trovare una versione al "come nascono i bambini?" che non lo sconvolga per sempe.

Così ho inventato questa storiella davvero carina che potete utilizzare anche voi se magari vi capita,

"ti ricordi quando tua madre aveva sempre fame, sempre fame e più mangiava e più aveva fame e non sapevamo cosa avesse e come facesse ad avere sempre fame?
Ecco, un giorno ha trovato un bambino tutto solo che si era allontanato dai genitori, così, senza essere vista da nessuno, l'ha mangiato in un sol boccone e ora non ha più fame. 
Però siccome l'ha mangiato che ancora era vivo, adesso è vivo anche dentro la pancia di tua madre e tra un po' sarà così grande che non ci starà più lì dentro e lo dovrà far venire fuori: ed è così che nascono i bambini, da sempre e per sempre, Jacopo".

E mi sembra davvero un racconto che può funzionare senza quella cosa traumatizzante del sesso, no?

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