Mi ritengo una persona abbastanza intelligente.
Sì, insomma, più della media.
No, davvero, non è che mi sto montando la testa. O che non sono obiettiva.
Per esempio riconosco che la mia intelligenza sia scemata col tempo.
Da piccola ero un vero e proprio genio. Posso dire di aver iniziato molto presto a parlare, per esempio. Molto più in fretta rispetto a tutti i miei coetanei.
La prima cosa che ho detto è stata: "scusa, puoi ripetere? Non capisco ancora bene la vostra lingua, sto imparando".
Poi dopo no. Più crescevo e più questa intelligenza rallentava. Adesso il più delle volte quando voglio qualcosa, la indico.
Ma rimango comunque di intelligenza superiore alla media, tanto che in questo periodo di intercettazioni e privacy negate ho sviluppato un sistema per comunicare senza che nessuno possa capire cosa voglio dire. Messaggi in codice.
Ma rimango comunque di intelligenza superiore alla media, tanto che in questo periodo di intercettazioni e privacy negate ho sviluppato un sistema per comunicare senza che nessuno possa capire cosa voglio dire. Messaggi in codice.
Ed è per questo, stavo dicendo, che il mio problema è la memoria perché la sera, prima di andare a dormire, mi lascio questi messaggi criptati seguendo una logica precisa che la mattina dopo però, non ricordo che significano.
Una settimana fa mi sono scritta "vai a prendere nonno alla stazione".
Chissà cosa volevo dire?!
Due giorni fa, "pulisci il bagno". Lo ignoro completamente.
Poi, quello più recente, ieri sera, "compra il caffè".
"Compra il caffè", chissà a cosa mi riferivo?
"Compra il caffè". Do un'occhiata alla situazione in Colombia ma niente, non mi sembra che ci sia niente che possa ricondurre a me.
"Compra il caffè", forse intendevo, "datti una svegliata, Roberta. Siamo ad Agosto, del 2013, dai".
Compra il caffè.
Compra il caffè.
Proprio non ci riesco a ricordarmi che intendevo.
Che poi è anche difficile concentrarmi perché ho finito il caffè e proprio non ce la faccio.
Compra il caffè...