Proprio ieri entro in questo Caffè, Splash si chiama, all’angolo fra Corso della Libertà e la Piazza principale del paese perché, non vi sto a spiegare come mai, penso di poter comprare il sale.
Arriva questo signore e dal nulla mi racconta tutta la sua vita, io rispondo poco alle sue domande e lo faccio parlare senza dire del sale, così, normale, e alla fine questo mi fa,
“ma lo sai che sei strana?!”.
A me. Strana a me.
Io allora lo ringrazio ed esco dal Caffè Splash, senza chiedere nemmeno del sale perché mi rendo conto che allora sì, potrei sembrare strana.
È ormai buio e mi incammino verso casa, mi dimentico del sale nel Caffé ed inizio a pensare a questa cosa dello strana.
Quindi sono strana?
In effetti da che mi ricordo ero sempre un po’ diversa dagli altri,
- Allora bambini qual è il vostro animale preferito?
- Gatto.
- Gatto.
- Gatto.
- Gatto.
- Gatto.
- Gatto.
- Dinosauro.
- Gatto.
- Gatto.
- Gatto.
E anche dopo, a pensarci bene, c’era quel mio compagno di banco che criticava sempre i miei disegni e mi diceva che non ero normale, ma io non gli davo peso, era che lui veniva dalla Spagna e pensavo che lì, magari, avevano gusti diversi e poi era davvero molto bravo in Arte quindi mi decidevo potesse essere uno preciso, che ne so,
- Pablo, Pablo, ti piace il mio ritratto?
- Perché hai messo l’occhio al posto del braccio, Roberta?
- Eh volevo un po’ cambiare.
- Ma non è una cosa da persone normali.
Oppure sul lavoro,
- Blogger, vi va di scriverlo gratis?
- Certo.
- Certo.
- Certo.
- Certo.
- Certo.
- Certo.
- No, preferirei essere pagata.
- Certo.
- Certo.
- Certo.
E anche in cucina, che non è proprio il mio ambiente, veniva fuori questa mia diversità,
"ma come: ti piace il formaggio ma non ti piace il gorgonzola?! Certo che sei strana eh".
E io mi ripetevo, ma no che non sono strana, forse è solo perché mi piace il formaggio E NON LA MUFFA!
Magari aveva ragione Pablo e con lui tutti gli altri: è che io non volevo capire e mi dicevo che strana in sé non vuol dire niente. Infondo ci sono diversi modi di essere strana, c’è quello carino, per esempio, che ti fa dire,
“ah strana però la tua amica, che dici, me la presenti?”
e c’è anche quello strano inquietante, quello che ti mette a disagio: a proposito se nelle sale d’aspetto degli aeroporti vedete una tipa che va avanti ed indietro nervosamente parlando da sola, salutatemi che a me fa piacere :)
Va bene comunque, ci siamo: il signore sconosciuto del Caffè Splash mi ha aperto gli occhi definitivamente su questa cosa, che poi io infondo l’ho sempre pensato di essere strana ma non volevo montarmi la testa.
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