martedì 26 marzo 2013

Tutto qui

Oggi volevo spiegare una cosa davvero molto semplice secondo me ma, a quanto pare, difficile da comprendere.
Che poi le cose semplici sono sempre le più difficili da capire ce ne accorgiamo ogni volta che su un portone c'è scritto "tirare" e noi invece spingiamo.
- Eh ma non si apre.
- Tiri signora.
- No. Proprio non va.
- C'è scritto tirare, tiri.
- No. Ma non funziona.
- Tiri signora, così sta spingendo, tiri.
- Mmm, non capisco proprio.
- TIRI SIGNORA. TIRI. QUELLA. DANNATA. PORTA.
- Ah che stupida, spingevo.
- Eh già.

Oh comunque questa della porta ci cascano tutti:
- Dottor Einstein come ha scoperto di avere questa intelligenza superiore alla media?
- Mah, guardi, io non direi superiore alla media, siamo tutti dei geni ma se un pesce viene giudicato in base alla sua capacità di arrampicarsi su un albero si sentirà uno stupido per tutta la vita.
Ah e un'altra cosa importantissima: RIMANETE LONTANI DALLE PORTE, mi raccomando, ché altrimenti vi deprimete.

Eh sì, lo so Albert, le più difficili. 

Ma porte a parte la cosa semplice che non capisce mai nessuno è questa che adesso vado a spiegare.
Metti che incontri una che non vedi da molto tempo.
Metti che la saluti e metti che sei pure contento e per l'euforia inizi a parlare e la prima cosa che dici per rompere il ghiaccio è
"oh sei bellissima, proprio non ti riconoscevo".
Ecco, quello che hai appena detto non è un complimento. Mai.
Da qualsiasi parte lo giri. In qualunque parte del mondo ti trovi.
Fermati al sei bellissima, non strafare, è meglio.
Tutto qui. Semplicissimo, lo so. Talmente semplice che uno dice: 
"tutto qui? Davvero?"
E io ve lo confermo, sì, è tutto qui.  

"Oh sei bellissima, proprio non ti riconoscevo" non è un complimento, se lo dite fate una figuraccia. 

Che poi adesso questa cosa vi torna davvero utile perché tra poco è Pasqua e a Pasqua, si sa, si incontrano tutti parenti, anche quelli che non vedete mai e tra i tanti c'è pure quella strana. 
(Quella strana c'è in tutte le famiglie).
- Ma viene anche la Robi a pranzo?
- Eh sì, la madre mi ha detto che c'è anche lei.
- Ah.
- Già.

E lo so che con la parente strana non si sa mai cosa dire: "e del lavoro non si può parlare, fidanzati meglio di no, l'Università è sempre stata un tabù, attività fisica evitiamola che è pure ingrassata qualche chilo e dimmi tu cos'altro c'è che si può tirare fuori ad un pranzo di sei ore?!".

Ecco però il "sei bellissima, proprio non ti riconoscevo", no, meglio evitare, fidatevi. No anche perché  si va a creare quella sensazione di disagio durante il pasto che dopo può essere solo 
"nonna aggiungi un posto a tavola, il signor imbarazzo si ferma a pranzo con noi". 

Ah, e no. Non l'hanno detto a me. 
No che non sono io la Robi strana, ma cosa vi viene in mente? 
Anche perché altrimenti questa "cosa semplicissima che non capisce mai nessuno" ve l'avrebbero spiegata al TG delle venti nella cronaca nera: io sono la Robi pericolosa.

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