martedì 15 ottobre 2013

Le parole che non so


Adoro fare le parole crociate.
Ovvio che sono negata, si intende. Ma mi piace.
Mi sforzo, ci penso tantissimo, ma per me tutte le definizioni si possono risolvere in "mmm, coso, lì".

Ha scritto la Divina Commedia.
Mmm, coso, lì.
Mammifero acquatico.
Mmm, coso, lì.
Sfocia nel Mar Mediterraneo.
Mmm, coso, lì.

Che diventa poi, 
"mmm, non me lo ricordo, eppure lo sapevo, che nervoso", 
fino ad arrivare a, 
"va be', dai, faccio le definizioni piccole".

Non mi interessa, mi piace.
Mi fanno sentire importante: è come se dicessi al mondo 
"ehi, guardatemi, sto facendo le parole crociate".
Ad un mondo che ovviamente sta facendo altro, qualcosa di socialmente utile per esempio, ma a me non importa io resto nella mia inutilità delle parole crociate.
Quando salgo su un treno mi piace far vedere a tutti che sto facendo gli schemi liberi, quelli che sono infondo alla Settimana Enigmistica, quelli difficili, quelli grossi.

Mi immagino i loro discorsi,
"ah questa signorina sta facendo le parole crociate. Quelle grosse poi. Da sola. Farà un Ghilardi? O forse un Limoni? Non sarà mica un Bartezzaghi?".
E io vorrei dir loro,
"sì, sì, è un Bartezzaghi".
Ma mi trattengo.

Come il controllore, del resto, che so che muore dalla voglia di dirmi,
- signorina le serve niente, ha bisogno di qualcosa per concentrarsi con quelle difficilissime parole crociate?
- No niente, grazie. 
- Si figuri, se cambia idea basta che mi chiama, le lascio il walkie-talkie che usiamo solo per le emergenze. Lei non si faccia scrupoli però, lo usi.

Perché le parole crociate sono così: avvicinano le persone.
Come con i miei genitori, anche loro comprano la settimana enigmistica e a volte quando non sanno alcune definizioni chiedono a me.

Una volta mia madre mi ha chiamato che ero al lavoro,
- Roberta, questa la sai tu, 43 orizzontale, tre lettere: sostanza stupefacente a base di acido lisergico.

Sì, perché mia madre pensa che io conosca tutte queste droghe. 
Chissà per chi mi ha preso. 
Le uniche droghe che conosco sono quelle citate su Breaking Bad, una serie televisiva americana che ha per protagonista un professore di chimica che quando scopre di avere un cancro ai polmoni inizia a cucinare metanfetamina e a venire a contatto con la malavita locale. E tra l'altro io sto dalla parte della moglie che è contro le droghe.

Ma va bene lo stesso perché mi piacciono le parole crociate.  
- Adesso non posso mamma, sto al lavoro, magari passo stasera e ci ragioniamo un po'.
Sì, perché da me è proprio una cosa di famiglia, una passione seria: i miei genitori sono così presi che si sono specializzati.
Mia madre si dedica alla storia e alla letteratura mentre mio padre è un asso in economia e in geografia.
Loro lo sanno che io sono una schiappa in tutto e anche se non lo ammetteranno mai so che mi accettano nel loro gruppo solo perché so fare una ricerca su Google. 
Ma mi va bene lo stesso perché mi piacciono le parole crociate.

E a volte mi prendo le mie soddisfazioni:
37 verticale, è famoso per il suo "Urlo".

Mio padre, ingegnere, ha proposto Munch.
Mia madre, farmacista, Whitman.
Io, scienziata della comunicazione, mmm, coso lì, Tarzan.

Era Tarzan.

blog umoristico, umorismo, settimana enigmistica, parole crociate, Bartezzaghi, Breaking Bad

3 commenti:

  1. Ciao Robi! ti disturbo? stai parolacrociando o puoi distrarti un attimo?
    anche io avrei detto Munch, sai? che significa, che ragiono come gli ingegneri? no, dai ti prego, NO!!!!!!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahahahaha mi dispiace Rachele ma sai, bisogna prendere coscienza: se ragioni come un'ingegnere ragioni come un'ingegnere... non c'è niente da fare :)

      Elimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina