martedì 4 giugno 2013

Quella volta che sono morta



Il segreto è che devi andargli incontro tu, parlando.
Non puoi farti trovare seduto, per esempio, o appoggiato al muro che lì ti incastrano.
Tanto ormai la riconosci da subito quell'espressione.
L'espressione di chi sta per chiederti un favore.

"Roberta, misuri la pressione al nonno?"
"Roberta, ce lo porti tu dal medico?"
"Roberta, mi cerchi il numero dell'ospedale"
"Roberta, mi aiuti a far sparire il corpo?"
"Roberta..."

Che poi trovare una scusa è sempre una noia mortale: 
a volte mi ritrovo a far cose che non ho voglia di fare, solo perché non ho voglia di trovare scuse per non fare cose, che non ho voglia di fare.
Mi state ancora seguendo? Bene.

Ecco quindi, come vi stavo spiegando, il segreto è andargli incontro dicendo qualcosa, non devono capire bene cosa dici, anche perché una scusa non ce l'hai, quindi vai, non essere troppo preciso, l'importante è sembrare sicuri di sé:
"oh ciao, io devo andare giù di sotto che devo, ci vediamo dopo".

Fissate la porta, state tranquilli, passo spedito e siete già fuori.
Ora respirate: quello che sentite è l'odore della libertà.
Ahhh.

Comunque questa cosa mi fa venire in mente tantissimo quella volta che sono morta.
Che storia anche quella.

Sì, insomma, ero lì a respirare l'odore della libertà quando, cammina cammina, arrivo in questo paesino di cui veramente non conoscevo nemmeno l'esistenza.
Mi guardo un po' intorno, cerco indicazioni, quando ad un tratto lo vedo,

domenica scorsa, è mancata all'affetto dei suoi cari
Roberta Frulla
ne danno il triste annuncio e tutte quelle cose lì.

No, va bene, per sicurezza rileggo:
Roberta, il nome è il mio.
Frulla, ecco, pure il cognome.

Perfetto.
Sono morta.
Non c'è nessun'altra spiegazione.
Benissimo.
Sono morta.

Che a pensarci, io, in effetti, domenica non è che mi sentissi molto bene, 
ecco cos'era.
L'avevo detto io, nessuno mi credeva
"eh avrai preso una frescata"
te la do io la frescata, eterna però.

Mammamia, adesso quando lo dirò chissà come si sentiranno tutti in colpa, sempre a chiedermi favori e nessuno che si preoccupa per me.
E fanno bene a sentirsi in colpa, approfittatori senza scrupoli.

Perfetto.
Sono morta.
Benissimo.

Lo sto ripetendo ad alta voce e tutti hanno incominciato a guardarmi con sospetto perché non è bello che domenica muori e martedì ti ripresenti come se non fosse successo niente e nemmeno ti ricordi.

E allora sono andata di corsa a casa tanto oramai ho risolto,
Roberta, stasera mi accompagni al...
Eh no, non posso, è che domenica sono morta.

Cioè, dai, come scusa c'è, no?

morire, sconti comitiva, onoranze funebri, panico

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