lunedì 31 ottobre 2011

Il problema

- Ho un problema
- Brava Roberta ammettere di avere un problema è il primo passo per la guarigione. Ma non è fantastico?! Non ti senti enormemente fortunata? Hai ammesso di avere un problema. WoW.
-Sì, sì enormemente fortunata. Ora l'unica cosa che mi resta da fare è fare finta di niente
-No. Non è così che si cura un problema
-Problema?! Quale problema?! Io non ho nessun problema.
-Roberta, far finta di niente non risolverà la situazione
-Ma lei chi è scusi?! Perché sa il mio nome?!
-Roberta, suvvia, fa' la persona seria
-Sì, ha ragione dottoressa, dovrei proprio far qualcosa per rimediare
- Affrontiamo la questione, pian piano, passo dopo passo, senza affrettare i tempi. Secondo te, adesso, qual è la cosa che dovresti fare per migliorare la tua condizione? Mi spiego meglio, qual è la cosa che ti impedisce di arrivare dove vuoi e che quindi devi eliminare?
- Mmm è complicato.
- No, niente è complicato, pensa bene: cosa ti impedisce di fare ciò che vuoi?
- Beh forse il lasciare le cose a metà, il non riuscire a concludere mai nulla.
- Bene, già un inizio, quindi devi cercare di motivarti sempre più.
- Beh sì, infondo il mio unico problema è sempre stata la perseveranz

problema, perseveranza, far finta di niente



mercoledì 19 ottobre 2011

Ti ho preso sotto il cane. Tre volte

E mi chiami alle sette del mattino, dopo anni che non ci sentiamo più
- Ciao- Ehi ciao- No, scusa se ti disturbo- Ma quale disturbo, figurati, dimmi- No niente, è che ho visto una macchina qui, contro ad un albero e speravo fossi tu
Che poi lui dice di aver detto "credevo"ma io quello "speravo" l'ho proprio sentito
Che poi lui dice che in realtàsì, sono io che volevo talmente essere dentro quella macchina
che sì, insommame lo sono immaginata che dicesse "speravo"
e che sìquesta è l'unica spiegazione possibile
Poi ha ceduto:probabile.
- è probabile che l'abbia detto,ma se l'ho detto non volevo dire quello che ho detto,sì, cioè hai capito, no?!
Chissà poi che vuole?!
A pensarci bene non è nemmeno quello a cui, inavvertitamente, ho preso sotto il cane. Tre volte.
Ho detto inavvertitamente.Lui sì che poteva sperare fossi io,
magari stavolta senza cane

N.B: nessun animale tanto meno nessun esemplare appartenente alla famiglia dei canidi ha perso la vita o subìto maltrattamenti da parte dell'autrice. Nemmeno durante la stesura di questo racconto.

cane, incidente, macchina



lunedì 10 ottobre 2011

Odio gli orologi

Allora le cose stanno così:
ho sempre pensato che avrei scritto un libro
avrei avuto successo
ne avrebbero fatto un film
avrei vinto un Oscar come miglior sceneggiatura
mi sarei ritirata a vita privata
e a quel punto avrei guardato solamente TV spazzatura.

Tutto questo prima dei trenta.

Ecco perché, dicevo, odio gli orologi,
odio quel loro ticchettare
sempre a ricordarmi di essere in ritardo

almeno di dieci anni.

orologi, ritardo, oscar, odio